La poesia come mezzo per recuperare il dialetto cassinate
La città di Cassino, celebre per l’Abbazia di Montecassino, è storicamente un territorio strategico per le comunicazioni tra il centro e il sud Italia. Nota anche come Città Martire, perché venne distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e poi ricostruita. Inoltre, parliamo di un territorio fortemente legato al suo dialetto. Purtroppo, il dialetto cassinate è oggi a rischio di estinzione. Anche per questo cerchiamo di recuperare la nostra storia: territoriale, culturale e linguistica; proprio attraverso la poesia cassinate. Certamente, l’arte della poesia dialettale è un patrimonio linguistico del nostro territorio. Con il progressivo utilizzo della lingua italiana viene però sempre più mitigato l’uso del dialetto nella nostra vita quotidiana. Ma esso continua a rappresentare le tante e diverse realtà del Sud Lazio. Si tratta di un marchio che rappresenta il nostro territorio e le influenze che arrivano principalmente dalla Campania. Dunque, i poeti che compongono le loro poesie in dialetto, altro non fanno che recuperare una lingua vera e propria. Anche se considerato come un linguaggio limitato, con un vocabolario povero, il dialetto è un’autentica forma linguistica complessa. Dobbiamo salvare questo nostro volgare che viene sempre più ritenuto un modo di parlare inferiore rispetto alla lingua italiana nazionale. Così il dialetto, diventa la nostra anima e rappresenta la nostra tradizione. Ugualmente, la poesia dialettale è una fonte da cui possiamo attingere per salvare il dialetto cassinate. La poesia cassinate è patrimonio linguistico del territorio che era considerato Terra di San Benedetto. In esempio è l’opera di Franco Iorio, che diventa una eredità importante per le generazioni future. Si tratta di un’opera della serie “I’ so’ cassinese …e voglio bene a stu paese”. Semplicemente, Iorio usa la poesia dialettale come un mezzo per dare il giusto apprezzamento alla sua terra. Il libro riporta la presentazione del professor Emilio Pistilli, con la prefazione di Franca Pinchera. Si tratta di un volumetto agile, una serie di poesie che riportano alla Cassino del dopoguerra. Attraverso la poesia Franco Iorio riesce a far vivere al lettore il periodo della prima ricostruzione della città di Cassino. Leggendo questa poesia si coglie tra le righe anche un forte rimpianto da parte dell’autore. Iorio esprime nei suoi versi tutto l’amore per la vecchia Cassino. Una città che ha amato intensamente. I suoi scritti raccolgono la nostalgia che rappresenta il passato, ma anche l’infanzia dell’autore. La poesia fa un po’ il punto della situazione, per poi guardare al futuro. Il passato rappresenta le radici, necessarie per le generazioni che verranno.
Autore: Angelo Franchitto